Sembrerà strano ma è proprio così. La maggior parte di noi è portata a pensare che per conseguire dei buoni risultati bisogna prepararsi ad eseguire delle performance quanto più perfette possibili.
Ti sei mai chiesto perché ciò accade? Se ci rifletti, ti renderai conto che la velocità delle nostre vite, in questa era tecnologica, pone un'enorme enfasi sul raggiungimento di risultati nell’immediato. Vogliamo una gratificazione istantanea per lo sforzo fatto.
Briceño mette in luce come Questo spinge le persone a concentrarsi sulla performance a breve termine, a scapito tuttavia di quella che è realmente la crescita personale, se per crescita intendiamo un processo di miglioramento continuo e costante. È proprio quest’ultimo che ci incanala sulla corsia che porta a raggiungere il successo a lungo termine.
Per essere più chiari, va detto che non è sbagliato concentrarsi sull’ottenere risultati - e soddisfacenti - nel brevissimo termine. Ma è, piuttosto, il fatto di incentrare il concetto di performance solo su questa metrica. Un mindset di questo tipo può, infatti, avere su di noi due effetti controproducenti.
Il primo è quello di perseguire la perfezione mentre fare errori non solo è normale ma è determinante per la nostra evoluzione personale e professionale. Il secondo rischio è quello di considerare noi stessi vincenti se le nostre performance sono elevate oppure perdenti se non abbiamo raggiunto l’asticella.
Ciò che è importante, invece, secondo Briceño, è puntare sul miglioramento: non è necessario vincere per sentirsi felici e soddisfatti. Paradossalmente, pretendendo da noi stessi la top performance, entriamo in un circolo vizioso depotenziante che ci farà sentire non adeguati al ruolo, qualunque esso sia, nella tua vita privata e professionale.